Comunque vada a finire la storia della corte della Juventus
per Sarri (notizia che ormai si sa essere vera, e non inventata da giornalisti anti-napoletani, o da cattivoni
che volevano far soffrire i nostalgici del
“Comandante”), è uscita definitivamente allo scoperto la distanza siderale che
esiste tra le convinzioni di molti tifosi e la realtà. Lo sconcerto, la quasi disperazione e il rifiuto di un mondo reale, fatto
prima di tutto di professionalità e di occasioni da cogliere, si tocca con
mano. E non è successo ancora nulla. Almeno niente di ufficiale fino ad oggi.

Il paradosso partenopeo è costituito principalmente dal fatto che ancora tanti tifosi sono certi al 100% che Sarri, per il suo carattere e le sue
convinzioni, non accetterà mai una proposta della Juventus. E, allo stesso
tempo, a causa della sua immagine
pseudo-rivoluzionaria e anti-sistema, sarebbe
troppo lontano dalle logiche della società bianconera. Come se la Juventus,
in tutta la sua storia, non avesse mai dato dimostrazioni di pragmatismo quando
necessario.
E dimenticando che nel calcio, come nello spettacolo, spesso si cerca
di dare una immagine di sé che possa compiacere il proprio pubblico, ma che
magari non rispecchia fino in fondo le proprie convinzioni. O che a volte nella
vita si faccia di necessità virtù. E il Sarri allenatore del Chelsea ha già
dimostrato come si
possa gestire la propria immagine in funzione dell’ambiente in cui si
lavora.
Qualsiasi discorso improntato alla logica però non basta, tanto che la
sicumera di tanti tifosi li porta ad essere convinti che, proprio per l’amore
che nutre per Napoli, Sarri andrebbe ovunque, ma mai alla Juventus. Oppure che Sarri
di notte non dorma, arrovellato dal dubbio se accettare o meno un eventuale
proposta di Agnelli, Nedved e Paratici. Al massimo, se proprio fosse costretto ad
andare alla Juventus (così scrivono in tanti sui social), lo farebbe solo per fare il
contestatore interno e denunciare tutte le malefatte della società bianconera.
Un mix romantico-utopistico-sentimentale un po' ridicolo.


Spesso ben oltre i valori di mercato.
Aspettiamoci di tutto. Anche se quello che stiamo leggendo ed
ascoltando dimostra ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, che in fondo Kolarov
tutti i torti non aveva...
Roberto Liberale
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