martedì 28 maggio 2019

Sarri e la Juventus. Vincerà la professionalità o il sentimento?


Comunque vada a finire la storia della corte della Juventus per Sarri (notizia che ormai si sa essere vera, e non inventata da giornalisti anti-napoletani, o da cattivoni che volevano far soffrire i nostalgici del “Comandante”), è uscita definitivamente allo scoperto la distanza siderale che esiste tra le convinzioni di molti tifosi e la realtà. Lo sconcerto, la quasi disperazione e il rifiuto di un mondo reale, fatto prima di tutto di professionalità e di occasioni da cogliere, si tocca con mano. E non è successo ancora nulla. Almeno niente di ufficiale fino ad oggi.

Una faccenda che, se dovesse concludersi con l’ingaggio di Sarri da parte dei bianconeri, riproporrebbe il teatrino di “amore & tradimento” già visto dopo l’addio di Higuain. Tutto condito dall’arrivo delle troupe televisive pronte a fiondarsi nei “vicoli di Napoli” per far divertire i telespettatori non napoletani con l’immancabile nuova puntata di “core ‘ngrato”.

Il paradosso partenopeo è costituito principalmente dal fatto che ancora tanti tifosi sono certi al 100% che Sarri, per il suo carattere e le sue convinzioni, non accetterà mai una proposta della Juventus. E, allo stesso tempo, a causa della sua  immagine pseudo-rivoluzionaria e anti-sistema, sarebbe troppo lontano dalle logiche della società bianconera. Come se la Juventus, in tutta la sua storia, non avesse mai dato dimostrazioni di pragmatismo quando necessario.
E dimenticando che nel calcio, come nello spettacolo, spesso si cerca di dare una immagine di sé che possa compiacere il proprio pubblico, ma che magari non rispecchia fino in fondo le proprie convinzioni. O che a volte nella vita si faccia di necessità virtù. E il Sarri allenatore del Chelsea ha già dimostrato come si possa gestire la propria immagine in funzione dell’ambiente in cui si lavora.


Qualsiasi discorso improntato alla logica però non basta, tanto che la sicumera di tanti tifosi li porta ad essere convinti che, proprio per l’amore che nutre per Napoli, Sarri andrebbe ovunque, ma mai alla Juventus. Oppure che Sarri di notte non dorma, arrovellato dal dubbio se accettare o meno un eventuale proposta di Agnelli, Nedved e Paratici. Al massimo, se proprio fosse costretto ad andare alla Juventus (così scrivono in tanti sui social), lo farebbe solo per fare il contestatore interno e denunciare tutte le malefatte della società bianconera.

Un mix romantico-utopistico-sentimentale un po' ridicolo. 
Credo sia difficile che, in presenza di una reale proposta della Juventus, un allenatore come Sarri (se libero dal Chelsea) possa tirarsi indietro. Sicuramente non per i motivi che molti tifosi napoletani si illudono possano essere alla base di un eventuale gran rifiuto del “Comandante”.

Il calcio cuore e sentimento, se è mai esistito, è finito da un pezzo. Ammesso e non concesso che i sentimenti che Maurizio Sarri affermava di nutrire per il Napoli e Napoli fossero sempre stati sinceri e reali. I cosiddetti calciatori bandiera, spesso portati come esempio dell'attaccamento alla maglia, come Del Piero, Totti e De Rossi, sono sì rimasti nelle loro squadre del cuore, ma lautamente ricompensati da ingaggi da capogiro.
Spesso ben oltre i valori di mercato.

Aspettiamoci di tutto. Anche se quello che stiamo leggendo ed ascoltando dimostra ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, che in fondo Kolarov tutti i torti non aveva...

Roberto Liberale