lunedì 16 luglio 2018

QUELLI CHE LA FRANCIA NON HA FATTO NULLA E HA VINTO SOLO GRAZIE ALLA FORTUNA


Premetto che si tratta di un dato meramente statistico, quindi ognuno lo prenda come vuole. Ma l’aritmetica è uno dei migliori metodi per fare comparazioni, sicuramente meglio delle percezioni e dei pregiudizi.

Il Ranking FIFA, così come lo conosciamo, esiste dal 1993.
Ho quindi comparato gli ultimi 7 mondiali e ho confrontato il percorso delle 7 squadre vincitrici nella fase ad eliminazione diretta attraverso la forza IN QUEL MOMENTO (no blasone, no tradizione).

Bene, ecco la tabella. Leggerete di seguito:
edizione, squadra campione, poi le sue avversarie a ritroso e la loro posizione nella classifica mondiale un mese prima del mondiale.
Alla fine, la somma del ranking delle squadre eliminate dalla squadra campione (più è basso questo numero e più la squadra campione ha eliminato avversarie potenzialmente forti in quel dato momento storico).

Il percorso nella seconda fase delle ultime sette squadre campioni del mondo


Qualsiasi metro di giudizio va bene, a patto che lo stesso sia uniforme per tutte le edizioni dei mondiali prese in esame.

Il mondiale col percorso vincente più elevato (tra gli ultimi sette) è stato quello appena terminato. Numeri simili quelli della Spagna del 2010. Quello col percorso più “leggero”? Il mondiale vinto dall'Italia nel 2006.

Per la cronaca, la Croazia (ranking 20), per arrivare in finale ha battuto l'Inghilterra (ranking 12), la Russia (ranking 70), la Danimarca (ranking 12).

Inoltre, in termini di vittorie contro squadre con un ranking superiore, la Francia è (tra le squadre vincitrici) l'unica (insieme alla Francia del 1998) ad averne battute due nella seconda fase.

Le squadre battute, lo ricordo, vanno considerate in quel preciso momento. Per esempio, nonostante il suo blasone, la Germania 2006 non era assolutamente la stessa Germania del 2014.

Ma senza voler sminuire nessuno, per carità.
Però chi lo fa ora nei confronti della Francia, per favore rilegga i numeri.

PS: la Francia ha eliminato nella fase ai gironi Perù (11) e Australia (37). La Croazia ha fatto fuori Islanda (18) e Nigeria (52). Il Belgio ha eliminato Panama (53) e Tunisia (23). L’Inghilterra uguale al Belgio.
Il Brasile? Serbia (34) e Costarica (26)



lunedì 9 luglio 2018

IL MONDIALE DELLE OUTSIDER. OPPURE NO?


Il mondiale delle outsider?
Questo è il refrain che si legge e si ascolta in attesa delle semifinali.
Eppure Belgio, Francia, Inghilterra e Croazia si sono presentate al mondiale di Russia con un ranking niente male. Rispettivamente il 3°, il 7°, il 12° e il 20°. Hanno sicuramente approfittato di alcuni vantaggi del tabellone, ma hanno comunque espresso un calcio moderno e dinamico.

Il gol coreano che elimina la Germania

Ma ciò non è bastato a molti appassionati che hanno fatto trasparire la loro delusione per il fatto che tutte le quattro grandi favorite della vigilia, Germania, Brasile, Spagna e Argentina (12 titoli in quattro), siano rimaste fuori dalla competizione troppo presto. Una cosa  mai avvenuta nella storia dei mondiali. 



Inoltre era dal 1966 che alle semifinali non si presentavano quattro squadre che insieme avevano totalizzato appena due titoli mondiali.
Ma ciò è troppo poco per sminuire questi mondiali. Il calcio cambia, progredisce, ed è necessario capire quale fosse la reale forza di ciascuna squadra prima dell’inizio della manifestazione russa.

Mbappè. nuova star del calcio francese

In particolare, al di là delle percezioni o dei dati soggettivi, come ad esempio il valore di mercato di ciascuna nazionale (per inciso la rosa più “cara” è quella della Francia, con circa 47 milioni di euro), c’è un parametro che potrebbe rappresentare l’ago della bilancia del valore di ciascuna squadra.


Questo parametro è l'esperienza dei calciatori di ogni nazionale a disputare gare di alto profilo e l'abitudine di vincere con le proprie squadre di club.

Un rapido studio delle rose delle quattro semifinaliste mostra uno scenario interessante.
La Francia ha nella sua rosa ben 18 calciatori che nella scorsa stagione hanno militato in squadre che hanno giocato in Champions League (a partire dalla fase a gironi). Seguita da Belgio con 17, Inghilterra con 16 e Croazia con 8.
Di contro le grandi favorite avevano numeri analoghi. Spagna e Germania 18 calciatori, Germania con 16 e Argentina con 13.

Griezmann, vincitore dell'Europa League
Però la Francia ne ha altri 4 che hanno giocato l’ultima Europa League, così come 6 ne ha la Croazia, 2 l’Inghilterra e 1 il Belgio. Mostrando di fatto che le rose di tutte le quattro semifinaliste sono ricche di calciatori con esperienza internazionale, quantomeno nelle coppe europee, vero banco di prova per i calciatori del XXI secolo. Esperienza pari se non superiore a quella dei calciatori delle quattro storiche favorite.

In effetti la Spagna aveva in rosa altri 3 calciatori che avevano giocato nell’ultima Europa League, stesso numero della Germania. L’Argentina ne aveva 2 e nessuno il Brasile.

Può bastare questa mera contabilità a stabilire un indice di esperienza e abitudine alle sfide di alto livello?
Probabilmente no.
Ecco che ci viene in aiuto il punteggio UEFA per discriminare chi tra i protagonisti di questo mondiale giocava in squadre che hanno fatto una stagione di alto livello e chi invece ha giocato in squadre che non hanno fatto una vera differenza con le altre.

Assegnando pedissequamente a ciascun giocatore presente nelle rose delle otto squadre prese in esame gli stessi punti UEFA della squadra di club in cui ha giocato nel 2017-18, la classifica che verrebbe fuori sarebbe la seguente:
  1. Spagna 538
  2. Francia 450
  3. Brasile 421
  4. Germania 417
  5. Inghilterra 375
  6. Belgio 332
  7. Argentina 295,5
  8. Croazia 263,5



Già da questo primo prospetto si nota che l’Argentina, contrariamente a quanto si pensa comunemente, non aveva una rosa con molti calciatori abituati ai successi europei.
Ma i numeri di questa classifica sono troppo generici.
È necessario raffinarli ulteriormente.

Sarà a questo punto indispensabile esaminare chi effettivamente è entrato in campo in questo mondiale, ed analizzare come è andata quest’ultima stagione per la squadra di provenienza di ciascuno.
Tutto ciò servirà a costruire in maniera meno empirica un “indice di esperienza nelle coppe europee” e un “indice di abitudine alle gare di alto livello”.

Per il primo indice si calcola per ciascun giocatore (effettivamente entrato in campo in Russia 2018) un primo coefficiente di presenza ai mondiali pari a: 
  • 1, se il calciatore ha giocato dall’inizio alla fine
  • 0,75, se il giocatore è stato sostituito
  • 0,25, se il calciatore è subentrato·          

In questo modo la somma dei coefficienti di tutti i calciatori farà sempre 11.

Questo coefficiente va poi moltiplicato per un altro coefficiente, frutto delle partite giocate in Champions League ed Europa League.
Il numero di partite (dalla fase a gironi in poi) va diviso per 10 nel caso della Champions e per 15 nel caso dell’Europa League.
Il risultato darà l’indice di esperienza nelle coppe per ciascun calciatore. La somma dei coefficienti dei calciatori presenti in campo restituirà un indice generale della squadra per ciascuna partita.

INDICE DI ESPERIENZA NELLE COPPE 2017-18


Squadra
Partita 1
Partita 2
Partita 3
Partita 4
Partita 5
MEDIA
Francia
9,87
9,67
10,07
9,67
9,77
9,81
Inghilterra
8,45
7,75
7,36
8,40
8,58
8,11
Belgio
7,28
7,25
6,78
7,55
7,80
7,33
Croazia
7,58
7,54
5,29
7,54
7,86
7,16

Confrontiamo ora questa tabella con quella delle quattro squadre favorite.

INDICE DI ESPERIENZA NELLE COPPE 2017-18


Squadra
Partita 1
Partita 2
Partita 3
Partita 4
Partita 5
MEDIA
Spagna
11,93
11,95
11,58
11,78
-
11,81
Germania
11,05
10,82
10,25
-
-
10,71
Brasile
9,95
9,33
8,93
9,18
8,78
9,23
Argentina
6,80
6,30
6,65
7,60
-
6,84

Si nota subito come sia Spagna che Germania abbiano messo in campo, nelle loro partite, gente molto esperta nelle coppe internazionali, almeno per l'edizione 2017-18.
Però si nota anche come il coefficiente esperienza del Brasile sia addirittura leggermente inferiore a quello dei francesi.
E si nota come i calciatori inglesi siano meno sprovveduti di quanto qualcuno poteva pensare.
La papera di Caballero contro la Croazia

La tabella ci mostra infine quanto le squadre schierate da Jorge Sampaoli, nelle quattro partite dell’Argentina, fossero formate da calciatori molto meno avvezzi alle competizioni europee rispetto alle altre big.




Se poi depuriamo i dati delle quattro semifinaliste dai coefficienti acquisiti nella terza giornata (si può notare quanto turnover sia stato fatto, in particolare dalla Croazia, già qualificata e virtualmente prima nel girone già dopo la seconda partita), il gap tra le semifinaliste e le ex favorite si riduce ulteriormente.

Passiamo ora al secondo parametro preso in esame: il punteggio UEFA.
Il nostro “indice di abitudine alle gare di alto livello” è ottenuto moltiplicando il coefficiente di presenza in campo per il punteggio UEFA della squadra in cui si è militato nell'ultima stagione.
Maggiori saranno stati i successi della propria squadra di club, più alto sarà il punteggio.

INDICE DI ABITUDINE ALLE GARE DI ALTO LIVELLO 2017- 2018



Squadra
Partita 1
Partita 2
Partita 3
Partita 4
Partita 5
MEDIA
Francia
238,25
230,25
213,5
230
234
229,20
Inghilterra
196,5
176,25
169,25
196,25
199,5
187,55
Belgio
159,75
154
142
173,5
184,5
162,75
Croazia
168,25
169,25
113
169,25
173
158,55

Stavolta il turnover nella terza partita è molto evidente. Confrontiamo questi dati con quelli delle quattro favorite.

INDICE DI ABITUDINE ALLE GARE DI ALTO LIVELLO 2017-2018



Squadra
Partita 1
Partita 2
Partita 3
Partita 4
Partita 5
MEDIA
Spagna
290,5
291,75
283,25
286,75
-
288,06
Germania
252,5
237,5
223,5
-
-
237,83
Brasile
232,25
219,5
209
213,75
204
215,70
Argentina
149,75
138,5
155,875
174,5
-
154,66

Si nota come le squadre messe in campo da Lopetegui e Loew fossero ricche di calciatori vincenti. Ma ciò non è bastato.

In ogni caso le quattro semifinaliste hanno a loro volta numeri di altissimo livello.
Eliminiamo la terza partita (inutile e piena di rincalzi per tutte le quattro semifinaliste) per avere dei dati più omogenei.

INDICE DI ABITUDINE ALLE GARE DI ALTO LIVELLO 2017-2018



Squadra
Partita 1
Partita 2
Partita 3
Partita 4
Partita 5
MEDIA
Francia
238,25
230,25
-
230
234
233,13
Inghilterra
196,5
176,25
-
196,25
199,5
192,13
Croazia
168,25
169,25
-
169,25
173
169,94
Belgio
159,75
154
-
173,5
184,5
167,94

Il croato Modric, campione
d'Europa col Real Madrid
Nelle partite decisive la Croazia ha messo in campo il suo meglio in termini di esperienza ed abitudine a vincere. Cosa che l’Argentina ha fatto solo negli ottavi di finale, come si può rilevare in tabella. Ma forse era troppo tardi.

In sostanza le quattro squadre superstiti, seppur meno blasonate rispetto alle quattro favorite alla vigilia dei mondiali, sono formate da calciatori di valore, con un'ottima esperienza nelle coppe europee ed anche abbastanza abituati alle grandissime sfide, visti i club di appartenenza.




Un ultima osservazione riguardo il turnover.
Le quattro semifinaliste hanno tutte fatto turn-over (più o meno ampio) alla terza partita, facendo riposare alcuni uomini chiave.
Probabilmente affaticarsi senza sosta in campo prima o poi stanca.
Soprattutto in una manifestazione di un mese.
E far riposare qualcuno può sembrare strano a molti tradizionalisti ("squadra che vince non si cambia..."), ma è saggio.